Contrabbando e vendita a minorenni, sovradosaggio di nicotina e smaltimento: caos e polemiche sulla sigaretta elettronica usa e getta

È arrivata nei negozi solo da qualche mese, ma è già finita al centro di diverse polemiche. Concepita per colpire l’attenzione di chi vuole avvicinarsi allo svapo, e ormai presente in molti tabaccai e punti vendita, la sigaretta elettronica usa e getta ha infatti messo in mostra alcune pericolose criticità e dato il via al dibattito sul suo utilizzo. A dire la verità più all’estero che in Italia, dove i controlli sembrerebbero più efficaci rispetto ad altri paesi europei. Va subito ricordato che si parla di un dispositivo vietato ai minori e destinato soltanto a chi intende smettere di fumare.

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Le accuse verso la sigaretta usa e getta

Oltre al serio problema dello smaltimento, peraltro già affrontato anche dopo l’arrivo delle pod mod, preoccupano soprattutto la vendita illegale ai minori, l’utilizzo sconsiderato di chi è alle prime armi (il quale dovrebbe ricevere un minimo di ‘supporto’ dal rivenditore) e il pericolo di sovradosaggio di nicotina. Il tutto senza dimenticare l’effetto ‘moda’ che si è creato tra i più giovani. Un trend che ridicolizza il mondo dello svapo e getta ombre anche su prodotti seri e certificati. Per avere conferma, basta ad esempio fare un giro nella cosmopolita Londra dove le sigarette elettroniche usa e getta, che hanno conquistato un’ampia fetta di mercato, vengono vendute nei posti più improbabili, da venditori tutt’altro che attendibili, e spesso a ragazzi molto giovani.

Siamo di fronte ad un fenomeno nuovo e allarmante – ha spiegato Umberto Roccatti, presidente di Anafe, dalle pagine del sito della Lega Italiana Antifumo – Per questo motivo stiamo segnalando costantemente da giorni alle autorità di Polizia tutti i casi di contrabbando di sigarette elettroniche, in particolare monouso. Questi prodotti illegali sono potenzialmente dannosi per la salute perché non corrispondono ai rigidi standard di qualità e alle verifiche di sicurezza previsti dalla normativa, in particolare per il contenuto di nicotina spesso ben oltre i limiti di legge. Un fenomeno pericoloso su cui è urgente porre l’attenzione soprattutto perché il target principale di questo commercio è rappresentato dai giovani, che vengono raggiunti anche tramite canali difficili da controllare come i social media“.

 

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