Polosa e l’errore dell’OMS: “Allarmante la mancanza di interesse per lo sviluppo globale della riduzione del danno”

Riccardo Polosa

Come segnalato dal centro CoEHAR di Riccardo Polosa, prende il via oggi la nona sessione della Conferenza delle Parti (COP9) all’interno della Convenzione Quadro dell’OMS per la lotta al tabagismo (WHO FCTC). La Conferenza si rivolge a tutti i paesi firmatari del Trattato e discute di temi collegati all’epidemia globale di dipendenza da tabacco e nicotina e delle conseguenze sulla salute del fumo di tabacco per milioni di fumatori.

Sfortunatamente, come annunciato dalla portavoce dell’OMS, qualsiasi discussione riguardo i nuovi sviluppi internazionali sulla Riduzione del Danno da Fumo e sui dispositivi a rischio ridotto come le sigarette elettroniche verrà posticipata al COP10 previsto per il 2023.

Il Prof. Riccardo Polosa, fondatore del Centro di Eccellenza per l’Accelerazione della Riduzione del Danno (CoEHAR) dell’Università degli Studi di Catania si è detto: “profondamente preoccupato” sul fatto che l’Organizzazione mondiale della sanità non “stia considerando i recenti progressi internazionali verso l’adozione di prodotti a base di nicotina senza combustione molto più sicuri rispetto alle bionde tradizionali.”

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Il danno da fumo, l’OMS e le parole del Prof. Riccardo Polosa

Nonostante il Regno Unito abbia adottato le sigarette elettroniche come strumento per frenare l’incidenza del fumo tra i propri cittadini, è allarmante notare come l’OMS continui a commissionare ricerche di scarsa qualità e perpetui campagne di disinformazione contro Londra – spiega Polosa – In futuro, vedremo se altri paesi seguiranno l’esempio del Regno Unito su prodotti alternativi più sicuri costringendo l’OMS ad ammettere i propri errori.” 

La sigaretta elettronica è l’unico metodo sicuro per erogare nicotina senza la tossicità del fumo di sigaretta perché per i fumatori mantiene il rituale del fumo. “Questo è ciò che la medicina clinica ci ha insegnato dopo vent’anni: i pazienti cercano di evitare lo stigma del fumo pur godendo delle caratteristiche rituali e sociali del fumo. E questo è un dato di fatto” ha concluso Polosa.

(Fonte: ufficio stampa CoEHAR)

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